Come sbloccare il potere di Donarsi (e donare agli altri)
Hai mai osservato come si evolvono le cose e le persone?
La società contemporanea, spesso fortemente materialista, ci ha abituato ad osservare con superficialità il mondo che ci circonda.
La realtà, però, è che le cose cambiano. E cambieranno sempre.
Notare come queste cose si sviluppano può insegnarci molto, perché non si tratta sempre di una questione di soldi.
Molte volte, è l’esempio di pochi a risvegliare gli intenti più virtuosi nelle altre persone.
Già, l’umanità ha spesso bisogno di prove concrete ed esempi, ma è anche la stessa specie in grado di trasformare semplici idee in opere incredibili.
Lo vedi? Non siamo poi così male…
Insomma, la verità è che molto di ciò che accade – che non controlliamo – dipende dalla prospettiva con cui lo si guarda.
Donare (donarsi) agli altri è uno dei gesti migliori che l’umanità ha imparato a produrre.
Tuttavia, nonostante la maggior parte di noi apprezzi questi gesti, ne siamo spesso vittima: o meglio, siamo vittime delle nostre paure.
Ti è mai capitato di sostenere una donazione finendo, subito dopo, per ritrarre la mano Dicendo a te stesso: “sicuramente non sono il solo, passerà qualcun altro“.
Ecco, quello è il suono del denaro; ed è un suono rumoroso.
Vederlo uscire dalle nostre tasche in cambio di nulla ci spaventa.
Ci fa male, quasi. Come se ci esponesse a chissà quali difficoltà. Ma è un male psicologico.
In quei momenti, è facile sviluppare ragionamenti del tipo: “Con la fatica che faccio a guadagnarli mi costa fatica donarli“.
O anche: “Tanto non cambierebbe nulla, e le mie donazioni sarebbero misere. Mi sentirei in colpa solo con me stesso, perché avrei meno soldi“.
Non nascondiamoci, né io né tu, perché non è scontato scendere a patti con se stessi.
Riconoscere i propri limiti, anzi, fa la differenza.
Allora il mio invito è quello di cominciare a fare cose nuove attraverso un percorso graduale.
Come consiglio sempre, infatti, le cose migliori sono quelle che si evolvono e si sviluppano piano piano; giorno dopo giorno.
Ecco, ora io non voglio farti i conti in tasca (ci mancherebbe…)
Però voglio evidenziare qualcosa che, in realtà, è già parte delle tue finanze.
Come dico sempre, ciò che propongo è di ben considerare – nella propria crescita personale – di accrescere le proprie competenze (soprattutto in ambito di finanza personale).
I temi fiscali legati alla Dichiarazione dei redditi e al monitoraggio dei propri investimenti sono, per me, argomenti fondamentali a cui badare. Ed proprio su questo tema che esiste una voce fuori campo: quella delle donazioni.
Le più comuni? Il 5×1000, l’8×1000 e il 2×1000.
“Cosa significano?“, ti starai chiedendo. Si tratta di piccole quote (di 5, 8 o 2 euro, appunto) riservate a Organizzazioni e ONLUS specifiche.
“Devo versarle obbligatoriamente?“, ti domandi ora. Il discorso è un po’ più articolato, ma è molto semplice.
Dalle imposte che paghi già hai la possibilità di stabilire a chi destinare quella porzione di quote.
Non sei obbligato a farlo ma, qualora non rendessi nota la tua decisione, queste quote verranno comunque detratte dalle imposte; e destinate automaticamente allo Stato.
Ora, questo articolo vuole sensibilizzare il lettore nei confronti di un concetto più ampio: donare.
E per farlo ho pensato di portarti metodi che ritengo “migliori”, per approcciarsi consapevolmente a questo scenario.
Essere generosi, sia nella vita sia con gli altri, suggerisce un atto di grandissimo appagamento.
Preoccuparsi per la condizione altrui accende in noi un calore simile all’amore, e fa parte di un tratto emotivo di noi esseri umani, che più genuinamente chiamiamo Empatia.
Preoccuparsi di cosa succede nel mondo, e preoccuparsi di come possiamo cambiare le cose (in meglio, si spera), è un modo nobile di approcciarsi alla vita.
Nei miei anni ho spesso cambiato le destinazioni del mio 5×1000 (per farti alcuni esempi, sono passato dalla ONG di Sea Sheperd, al gruppo di City Angels e persino dalla testata giornalistica online Crisis Watch).
Ti dico questo per dimostrarti che “aiutare gli altri” può cominciare da piccoli gesti quotidiani.
Mettere a fuoco chi sono le persone che stai supportando ti permette di avvicinarti alla causa stessa che vuoi difendere, o sostenere.
E non si tratta solo di “spostare soldi e delegare azioni”.
Donare passa da piccoli aspetti di ogni giorno.
Se hai già letto i miei articoli o i miei libri, saprai che nel percorso di Educazione Finanziaria parlo spesso del concetto di Decluttering: cioè, di quella attività tramite cui evidenziare gli oggetti di uso comune che possediamo, farne una cernita e vendere ciò che è superfluo per ricavarci qualcosa.
Ma a questo, sovviene sempre una condizione: Vendere, Buttare e… Donare.
Sì, può fare la differenza. Quindi, per ogni cosa che farai per te stesso, non prefiggerti mai il solo scopo del guadagno.
Ciò che non vendi o butti, donalo!
Fallo anche senza aspettarti che qualcuno sappia mai che quella donazione provenga da te.
Impara a compiere opere buone, e a goderti i risultati di una buona azione senza che gli altri possano mai sapere che sia giunta da te.
Sii appagato dall’aver aiutato chi aveva bisogno. E riconoscine il valore.
Non occorre stravolgere la tua vita, la tua routine o le tue finanze.
Le tue azioni passano dalle tue scelte. Punto.
Abituati ad interrogare te stesso su cosa puoi fare per rendere il mondo, e la società in cui vivi, posti migliori in cui prosperare.
Comincia a farlo dalle piccole cose; attraverso piccoli passi.
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