Una Saga nata da un sogno
Ciao! Mi chiamo Andrew, e sarò il conduttore di questa intervista!
Oggi diamo il benvenuto ad una nuova ospite!
Siamo felicissimi di poterla accogliere nel nostro Salotto degli Artisti.
Ma lasciamo che si presenti e ci racconti la sua storia…
Chi sei e da dove vieni?
Ciao! Mi chiamo Laura e sono nata il 20 aprile del 2001 a Palermo, Sicilia.
Sono una scrittrice esordiente; ho da poco pubblicato il mio
primo romanzo fantasy, in self-publishing, dal titolo “L’incanto del muro”, nonché primo romanzo della saga Le Cronache dell’Isola di Lumus.
Quando hai iniziato a scrivere? E come nasce la tua passione?
Ti sei ispirata a qualcuno?
Non ricordo il momento esatto in cui ho iniziato a scrivere; ciò che posso affermare è che l’ho sempre fatto.
Sono sempre stata una bambina con la testa tra le nuvole, che amava immaginare mondi fantastici e creare personaggi con i quali condividere i pomeriggi.
La mia passione per la scrittura penso sia nata come conseguenza alla mia passione per la lettura: ho iniziato a leggere alle elementari, sia grazie ai libri per le vacanze che la mia maestra di italiano assegnava sia grazie a papà che ad ogni nostra uscita mi regalava un libro.
Leggendo molto, la mia fantasia si è alimentata, quindi immaginavo così tante scene e personaggi che non potevano rimanere senza una voce.
Ho scritto il mio primo racconto alle elementari, e da allora non ho più smesso.
Tra gli autori che mi hanno ispirato sin da piccola c’è J.K Rowling, in quanto la saga di Harry Potter è stata una delle prime che ho letto.
La tua arte è anche il tuo lavoro, oppure svolgi parallelamente un altro impiego?
Io scrivo per passione, non per lavoro.
Mi piace l’idea di pubblicare i miei romanzi perché credo in ciò che ho scritto, e perché ho il desiderio di condividerlo con quante più persone possibile in modo che possano divertirsi, sognare, emozionarsi e amare con ciò a cui ho dato vita.
Attualmente sono iscritta al quarto anno di Scienze della Formazione Primaria, quindi non posso dire di essere prossima alla laurea – ma quasi.
Inoltre, nel tempo libero mi dedico a fare la babysitter e doposcuola.
Per fortuna, nonostante io e l’organizzazione non andiamo d’accordo, riesco a conciliare università e scrittura. Durante la giornata mi dedico alle lezioni e allo studio, mentre la sera mi dedico alla scrittura.
Mi piace scrivere in silenzio, quando tutti dormono, così da non avere distrazioni.
Fin quando riesco a scrivere, e quindi fin quando non mi addormento con la testa sulla tastiera del computer, lo faccio con immenso piacere.
Cosa racconta i contenuti che pubblichi e diffondi?
Qual è la finalità del tuo attivismo artistico?
Io sono cresciuta con il genere fantasy; leggo principalmente questo, con ogni suo sottogenere, e la maggior parte delle mie ispirazioni proviene proprio da questo.
Il mio romanzo d’esordio, “L’incanto del muro”, è un fantasy per ragazzi nonché, come ho già detto, il primo di cinque volumi.
Nel corso della saga potrete trovare tematiche tanto importanti quanto delicate; come le prime amicizie, l’amore, la lotta del bene contro il male, i complessi legami familiari, la morte, il bullismo, il lutto e la presenza di personaggi LGBTQ+.
Nel primo romanzo in particolare ci sono elementi come la magia elementare, differenti creature magiche, una vendetta protratta nel tempo e un ciondolo misterioso che avrà una certa importanza nel corso della storia.
Di seguito, ecco la trama del primo romanzo:
“Astrid è una bambina che non ha nulla, se non l’amicizia di Zack, un bambino con cui condivide la stessa sorte. Sono cresciuti in un orfanotrofio, un luogo in grado di togliere ogni speranza per il futuro.
Ma loro sono insieme, si fanno forza e riescono ad andare avanti. Tutto
cambia nel momento in cui Zack viene scelto da una coppia per l’adozione. Loro non vogliono e non possono separarsi. Così, escogitano un piano e scappano.
È difficile, ma riescono a non farsi prendere dalle guardie. Arrivano dinanzi ad un muro, eretto anni e anni addietro, per tenere separati gli umani dalle creature magiche. Sembra esser il loro capolinea, ma Astrid riesce ad aprire una crepa nel muro.
Come è successo? Astrid è molto più di quel che sembra, e custodisce dentro di sé un gran segreto.
Nuove amicizie, un nuovo regno, sfide e grandi rivelazioni…
Rivelazioni capaci di far male.
Astrid avrà la forza per superare tutto questo ed accettare la verità?”
Tengo particolarmente a questa saga, sia perché è la mia opera d’esordio sia perché è nata quasi per caso.
Astrid, la protagonista, mi è apparsa in sogno in una calda notte di luglio 2022. Nel sogno mi prendeva per mano, mi conduceva verso un fitto sottobosco e toccando il tronco di un albero, una luce accecante portava entrambe in un territorio magico strabiliante.
Questo sogno mi è apparso più volte, in notti differenti. Ho capito quindi che non erano immagini qualsiasi, ma che dovevo dar loro la giusta attenzione. Molte delle caratteristiche caratteriali di Astrid sono le mie, in lei mi riconosco molto e per me è importante come l’aria che respiro.
Le idee per il primo romanzo, e per quelli a venire, sono apparse in automatico nella mente e ho deciso di dargli una possibilità.
Rendendo nota la tua arte, quale è stata la risposta del tuo pubblico,
e quali esperienze ne hai tratto? Cambieresti qualcosa, a posteriori?
Ho aperto un profilo Instagram dedicato alla mia scrittura e alle mie opere dopo aver preso la decisione di pubblicare “L’incanto del muro”, ancor prima che terminassi il processo di editing con una professionista.
Ho sempre cercato di rendere partecipe il mio pubblico che, ancora stento a realizzarlo, cresce umilmente giorno dopo giorno.
Ho un riscontro positivo dopo ogni contenuto che pubblico e di questo non posso che esserne grata ed entusiasta.
Se dovessi cambiare, anzi migliorare, qualcosa sarebbe la mia attività su TikTok. Ho aperto un profilo anche su quest’altro social, ma non sono particolarmente attiva – almeno, in questo momento – ed è un peccato perché riconosco che potrei perdere una grande fetta di pubblico.
Quali sensazioni hai provato “prima” e “dopo”, dal tuo primissimo annuncio al pubblico? Quanto influiscono le aspettative sui risultati?
Sono tanti anni che sogno di pubblicare un mio romanzo, e adesso che è finalmente accaduto continuo a non realizzare.
I giorni trascorsi in attesa della pubblicazione li ho vissuti agitata, emozionata, non vedevo l’ora di vedere il mio primo romanzo sul mercato.
Ho dovuto, e devo tutt’ora, tenere a bada le alte aspettative: questo è un problema, dato che sin da piccola la mia mente viaggia e immagina senza sosta, però devo farlo per evitare di rimanerci male semmai qualcosa dovesse non proseguire più per il verso giusto.
A parte questo, ogni giorno da quando ho pubblicato il mio primo romanzo è speciale.
Quale riscontro hai ricevuto dai tuoi amici, parenti e conoscenti?
Hai ricevuto, da loro, supporto e sostegno?
Da questo punto di vista devo ammettere di essere stata molto fortunata. Ho delle amiche che mi hanno supportata dall’inizio, da quando raccontai loro di aver scritto il primo volume di una saga fantasy.
Così come mia mamma, mio papà e mia sorella e il resto dei miei parenti. Per loro è stata una grande emozione avere il mio libro tra le mani e leggerlo.
Inoltre, attraverso il profilo Instagram ho avuto modo di diventare amica di scrittrici e scrittori esordienti come me, che ogni giorno mi sostengono.
Come hai trovato, e su quali basi hai scelto, il tuo canale di vendita?
Dopo aver preso la scelta di auto-pubblicare, ho studiato con attenzione quali fossero le piattaforme dove poter pubblicare il mio romanzo.
Ho scelto Amazon (K.D.P., ndr.) dopo una lunga riflessione e dopo aver chiesto consigli e pareri a chi aveva già auto-pubblicato con questa piattaforma.
Conosci il concetto di Burnout?
Come si supera lo sconforto emotivo quando gli sforzi sembrano non essere ripagati?
Il concetto di Burnout può essere considerato come una sorta di esaurimento emotivo, che porta un individuo a vivere sotto stress e ansia.
Colpisce il benessere generale delle persone.
Per cercare di superare lo sconforto nel non vedere “ricercati” i propri contenuti sul mercato, si potrebbe pensare che quello non sia il momento giusto per emergere e farsi conoscere.
Potremmo quindi mettere in pausa il nostro progetto, cercare di capire se ciò che stiamo proponendo al pubblico sia adatto al contesto oppure se possiamo trovare dei punti da migliorare, cercare nuove forme per farsi conoscere.
Abbattersi non è mai la soluzione.
Quali consigli daresti ad Autori e Artisti emergenti, che vogliono realizzare e rendere nota la loro prima opera o pubblicazione?
Ciò che consiglio a voi, autori e artisti emergenti, è di non arrendersi mai.
Se amate ciò che avete scritto o realizzato, se credete nel vostro lavoro e avete il desiderio di condividerlo con quante più persone possibile allora non dovete mollare.
Abbiate fiducia in voi stessi, in quello che avete realizzato e imparate dagli errori. Solo così riuscirete a realizzare il vostro sogno.
Cosa pensi del Mercato artistico italiano contemporaneo, degli autori e artisti che ne fanno parte e del pubblico al loro seguito?
Il mercato artistico italiano contemporaneo, in tutte le sue sfumature, è abbastanza pieno di materiale interessante.
Gli autori e artisti che ne fanno parte hanno molto da dire, da mostrare, da condividere con il pubblico che li segue.
E cosa pensi del panorama sociale in Italia?
Credi che “l’italiano medio” sia un buon conoscitore dell’arte, oppure si potrebbe fare di meglio?
“L’italiano medio” si trova in una condizione di vantaggio, perché davanti a sé ha tutti i mezzi a disposizione, che può utilizzare per conoscere e assaporare quello che il mondo artistico propone.
Tuttavia spesso si perde, non riesce ad approfittare di ciò che ha davanti perché magari la vita frenetica che si trova a vivere non gli permette di conoscere in modo appropriato l’arte in ogni sua parte.
Come giudichi la burocrazia del mondo artistico?
Per un autore le spese sostenute, le imposte applicate, le royalties, le agevolazioni economiche, e tutti gli aspetti fiscali a cui badare potrebbero essere più favorevoli?
La burocrazia del mondo artistico da una parte sembra a favore degli artisti, ma dall’altra parte ci sono degli elementi che possono frenare le opportunità che possiamo avere.
Bisognerebbe cercare di migliorare alcune parti, per cercare di venire incontro il
più possibile a quelle che sono le esigenze degli artisti emergenti che vogliono ritagliarsi un loro spazietto nel mondo artistico.
Cosa pensi dell’avanzamento tecnologico?
Temi per la tutela degli artisti umani rispetto all’intelligenza artificiale?
Oppure immagini ci possa essere una simbiosi tra questi due mondi?
Viviamo in un mondo tecnologico; l’avanzamento tecnologico andrà sempre più avanti e questo è inevitabile.
Per quanto mi riguarda, l’unione tra Intelligenza Artificiale e artisti umani potrebbe andare bene se c’è un giusto bilanciamento tra le due parti.
Non bisogna farsi sopraffare da quella che è la tecnologia, perché se succede ciò, significa che anche noi diventiamo delle macchine che lavorano in modo automatico, senza sentimenti, senza emozioni.
Non si può pensare di affidare la stesura di un romanzo ad un’intelligenza artificiale che sì, magari può scrivere parole che colpiscono, ma non sono parole cariche di sentimento, quel sentimento che solo l’uomo può mettere quando scrive un romanzo.
Inoltre, sono dell’idea che con tutti gli illustratori professionisti che ci sono in giro non è corretto utilizzare l’intelligenza artificiale per creare immagini da inserire all’interno del libro o copertine.
Hai in cantiere altri progetti?
Possiamo aspettarci nuove opere? Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Sì, possiamo dire che mente e mani non si fermano mai.
Ho già scritto il secondo romanzo della mia saga, attende solo di iniziare il percorso di editing con la stessa professionista.
Inoltre sto scrivendo la prima stesura del terzo romanzo. Mi auguro di pubblicare il secondo al termine dell’estate.
Ho già l’idea per una storia nuova, quando finirò di scrivere e pubblicare la saga.
Posso solo dire che sarà un autoconclusivo, un fantasy ma con elementi del genere
avventura.
Dove ti vedi, nella tua vita artistica, tra cinque anni da adesso?
La me del futuro continua a scrivere, ha pubblicato molti più romanzi e riesce a conciliare alla perfezione il lavoro e la passione per la scrittura.
Vorresti aggiungere ancora qualcosa, per i nostri spettatori?
Voglio ringraziare per aver letto sin qui, e voglio ricordarvi di inseguire sempre i vostri sogni.
Non c’è niente di più bello, nella vita, che realizzarli.
Grazie per questa intervista, Laura.
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