Intervista | Xhuljan Lamaj (scrittore)

Il talento di un nipote orgoglioso

Ciao! Mi chiamo Andrew, e sarò il conduttore di questa intervista! 

Oggi diamo il benvenuto ad un nuovo ospite! Siamo felicissimi di poterlo accogliere nel nostro Salotto degli Artisti

Ma lasciamo che si presenti e ci racconti la sua storia…

Chi sei, e da dove vieni?

Mi presento, il mio nome è Xhuljan (si legge Giulian) Lamaj  e sono un ragazzo di ventotto anni.

Vengo da un paesino di circa quattromila abitanti chiamato Canonica d’Adda (BG), ma sono originario di Valona, Albania.

Attualmente condivido i miei pensieri su piattaforme come Instagram e TikTok tramite l’username @giulian_lamaj.

Quando hai iniziato a scrivere, e come nasce la tua passione?

Ti sei ispirato a qualcuno?

Allora, ho iniziato a scrivere un paio di anni fa, qualche mese dopo la morte di mio nonno con cui ho passato la maggior parte della mia infanzia. 

È stato grazie alla sua passione per la scrittura, per la storia, la politica, la fisica ed altri ambiti di studio che mi ha dato una grande spinta per tenere viva la luce che – quell’uomo – era in grado di diffondere in modo del tutto naturale.

La tua arte è anche il tuo lavoro, oppure svolgi parallelamente un altro impiego?

Se sì, come concili queste vite parallele?

No, i miei scritti non rappresentano attualmente il mio lavoro; è un’attività che svolgo parallelamente ad un altro impiego.

Per quanto riguarda la conciliazione di queste due realtà, faccio il possibile per mantenerle alla giusta distanza in modo che una non interferisca con l’altra; anche se, in alcuni casi, uno può essere d’aiuto per l’altra e viceversa.

Cosa raccontano i contenuti che diffondi?

E qual è la finalità del tuo attivismo artistico?

Domanda interessante!

La maggior parte dei miei contenuti ha l’obiettivo di condividere, ovvero, mostrare ad altri quello che i miei occhi sono riusciti a vedere: descrivere scorci di realtà che nascono velocemente e muoiono altrettanto velocemente, attimi in cui l’anima si stacca temporaneamente da questo mondo immoto liberandosi da tutto e tutti, intrufolandosi dove forme di esistenza meno sottili vengono bloccate.

Le pubblicazioni coprono diversi temi, come l’Amore, l’amicizia, la Natura umana, la Natura dell’anima, alcune Verità e molte domande a cui vorrei rispondere a tempo debito.

Ho deciso di realizzare tutto questo perché sentivo fosse arrivato il momento giusto per mettere su carta, anzitutto, la mole di pensieri che ad un certo punto – dopo la morte di mio nonno – sono esplosi dentro e fuori la mia esistenza.

Rendendo nota la tua arte, quale è stata la risposta del tuo pubblico, e quali esperienze ne hai tratto?

Cambieresti qualcosa, a posteriori?

Dunque, chi mi conosceva è stato contento di vedere iniziare questo progetto (che sto portando avanti anche sul mio profilo Instagram, e più recentemente su TikTok.

Altri non hanno reagito minimamente, rimanendo solo ad osservare.

Altri ancora che non mi conoscevano, hanno iniziato ad interessarsi gradualmente ed interagire in diversi modi.

Sulle esperienze che ho potuto trarre, be’… innanzitutto, ho potuto conoscere alcune persone con la mia stessa passione, capire dove potessi migliorare, condividere opinioni, raccogliere spunti, capire i miei limiti e molto altro ancora.

Tutto sommato, a posteriori – cari amici – chiunque cambierebbe qualcosa perciò assolutamente sì, ma il tempo segue una sola direzione, per questo motivo sto lavorando su quello che verrà.

Quali sensazioni hai provato “prima e dopo”, dal tuo primissimo annuncio artistico?

Quanto influiscono le aspettative sui risultati?

All’inizio una grande carica: è come se fossi esploso in aria come i fuochi d’artificio

Dopo, un senso di serenità, e di pace interiore mista a soddisfazione personale.

Le aspettative influiscono sui risultati in misura proporzionale. C’è un collegamento evidente tra queste due “entità”: maggiori sono le aspettative, maggiore sarà l’impatto sul risultato e derivante dal risultato stesso.

Aspettative e risultato interagiscono, giocano, è un’altalena di emozioni; un’entità in un momento trascina l’altra, e poi l’altra trascina la prima e così via.

Quale riscontro hai ricevuto, sulle tue opere, dai tuoi amici, parenti e conoscenti?

Dai parenti ho ricevuto un riscontro positivo, così come dai conoscenti che, a modo loro, sono stati fonte di ispirazione, di affetto, di consigli.

Non avendo ancora pubblicato alcun libro, ho potuto – comunque – far leggere ad alcune persone la bozza della raccolta di poesie che intendo pubblicare prossimamente.

Per le tue future pubblicazioni, hai già pensato ad un canale di vendita e distribuzione delle tue opere? 

Ad ora, non ho un canale di vendita, ma sono aperto a consigli su eventuali pubblicazioni future.

Conosci il concetto di Burnout emotivo?

Come si supera lo sconforto di non essere ricercati, quando gli sforzi sembrano non essere ripagati o le vendite non decollano?

Sì, conosco il concetto di burnout emotivo.

Lo sconforto di non vedere i propri contenuti “ricercati”, si supera immaginando di dover agire sulle proprie aspettative, sulla consapevolezza di sé, sulla volontà di migliorare come se stessimo aprendo o chiudendo dei rubinetti; il colore, la densità, la temperatura del fluido nato dalla miscela delle tre entità indicate sarà il nostro risultato finale (che può piacere o meno a chi lo assapora).

Quali consigli daresti ad Autori e Artisti emergenti, che vogliono realizzare, e rendere nota, la loro prima opera o pubblicazione?

Be’, non posso certo dare consigli su arti che non mi competono, come la musica o la pittura, posso però astrarre concetti comuni alla maggior parte delle attività artistiche, quindi, cosa accomuna tutte ciò che deriva dall’attività dell’Uomo?

L’Uomo stesso, ecco allora che il mio consiglio si limita ad una considerazione tra essere umano ed essere umano, e non tra essere umano ed il prodotto del suo lavoro.

Per rendere nota la propria arte è necessario, come in tutte le altre attività, avere costanza, la conoscenza della propria persona e dei punti in cui è possibile migliorare e non fermarsi in alcun modo ai primi ostacoli; che non sempre coincidono con l’inizio di una determinata strada.

Cosa pensi del Mercato artistico italiano contemporaneo, degli autori e artisti che ne fanno parte e del pubblico al loro seguito?

Del mercato artistico italiano penso a grandi linee che nonostante appaia saturo, ci sia ancora spazio per persone che vogliono emergere, spazio per nuove idee, nuove storie, nuove avventure e così via.

Degli autori e del pubblico, penso che entrambi siano fondamentali per il contributo che apportano alla crescita di quella che considero una specie di “consapevolezza” più grande, dunque, non solo gli artisti sono importanti ma anche il loro pubblico.

Cosa pensi del panorama sociale, in Italia?

Credi che l’italiano medio sia un buon conoscitore dell’arte, oppure si potrebbe fare di meglio?

Essendo in questo caso preso in esame “l’italiano medio”, c’è una buona probabilità che l’artista sia semplicemente uno dei tanti “italiani medi”, dunque, è possibile che questo individuo sia un buon conoscitore dell’arte grazie anche alla maggiore fruibilità dei contenuti rispetto a molti anni fa.

Credo si possa fare meglio, nell’arte e in altri ambiti della vita umana in modo che l’individuo esca dalla realtà in cui è immerso, intervenendo attivamente sulla sua condizione.

Cosa pensi dell’avanzamento tecnologico?

Temi per la tutela degli artisti umani rispetto all’intelligenza artificiale?

Oppure immagini ci possa essere una simbiosi tra questi due mondi?

Penso che l’avanzamento tecnologico rivesta un’importanza cruciale nello sviluppo e nel miglioramento del genere umano.

No, non temo per la tutela degli artisti umani anzi, credo che a lungo andare assisteremo a nuove forme di arte che nasceranno per contrastare da un lato l’intervento autonomo dell’intelligenza artificiale, e dall’altro lato chi si servirà di questa per portare il concetto di arte a livelli ora inconcepibili; dunque, credo anche nella simbiosi tra questi due mondi.

Hai in cantiere altri progetti? 

Possiamo aspettarci nuove opere? Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Sì, oltre a una prima raccolta di poesie mi piacerebbe continuare a sviluppare i miei profili di Instagram e TikTok, dove condivido parte dei miei pensieri oltre ad alcune brevi recensioni su libri che ho il piacere di leggere.

E sì, sto lavorando ad altro, vedremo cosa porterà il divenire.

Dove ti vedi, nella tua vita artistica, tra cinque anni da adesso?

Difficile immaginarlo concretamente essendo solo all’inizio del viaggio, quindi mi limito a pensare a quello che succederà da qui a uno, massimo due anni. Ovvero, aver realizzato e pubblicato i miei primi testi.

Vorresti aggiungere ancora qualcosa, per i nostri spettatori?

No, penso di aver detto tutto almeno per ora.

Chiunque fosse interessato ad approfondire altre questioni mi trova sui vari profili social.

Grazie per questa intervista, Xhuljan.

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