Intervista | Valya Stefanova (scrittrice)

Una mamma Storyteller

Ciao! Mi chiamo Andrew, e sarò il conduttore di questa intervista! 

Oggi diamo il benvenuto ad una nuova ospite!
Siamo felicissimi di poterla accogliere nel nostro Salotto degli Artisti

Ma lasciamo che si presenti e ci racconti la sua storia…

Chi sei e da dove vieni?

Ciao, mi chiamo Valya.

Sono una scrittrice originaria della Bulgaria, ma attualmente vivo in Sardegna.

Quando hai iniziato a scrivere? Ti ha ispirata qualcuno?

Ho iniziato a scrivere all’età di 22 anni e questa passione nasce soprattutto dalla mia curiosità per la Letteratura: immagino sia tutto collegato.

Per la narrativa ho tratto ispirazione da Carlos Ruiz Zafon, per la poesia da Giacomo Leopardi.

La tua arte è anche il tuo lavoro, oppure svolgi parallelamente un altro impegno? Se sì, come concili queste vite parallele?

La mia arte non è un lavoro, ma una passione.

Non lavoro, faccio la mamma e scrivo solo quando mio figlio è a scuola.

Cosa raccontano i contenuti che pubblichi e diffondi?
E qual è la finalità del tuo attivismo artistico?

Parlano di Amicizia, Amore e, nel caso delle poesie, anche di denuncia contro ogni tipo di violenza.

Nel caso delle fiabe, tratte dal mio libro Il Magico mondo delle Favole“, volevo sperimentare qualcosa di nuovo, e trasmettere valori importanti come quelli citati, ma anche… la magia.

Nelle mie poesie invece, nel libro Poesie trasportate dal mare, parlo di adozione, amicizia e denuncia sulle disparità e sulla violenza.

Rendendo nota la tua arte, qual è stata la risposta del tuo pubblico, e quali esperienze ne hai tratto? Cambieresti qualcosa, a posteriori?

No, non cambierei niente.

Finché le persone apprezzano quello che faccio, non cambierò.

Se ad un certo punto qualcosa non dovesse più funzionare, allora, in quel caso, farei qualcosa di diverso; ma per ora lascio tutto così com’è.

Quali sensazioni hai provato “prima” e “dopo”, al momento di pubblicare il tuo primo annuncio artistico?

Quanto influiscono le aspettative rispetto ai risultati?

Mi sono emozionata tanto, soprattutto quando ho visto apprezzato il mio lavoro.

Le aspettative non hanno mai influito, né influiscono ora: tutto va di pari passo.

Quale riscontro hai ricevuto dai tuoi amici, parenti e conoscenti?

Parenti? Loro non sanno niente, ed è meglio così.

Gli amici che ho mi supportano su tutto, mi basta e ne sono felice.

Attraverso quale canale proponi le tue opere?

Ho semplicemente scelto Instagram.

Conosci il concetto di Burnout emotivo? Cosa ne pensi?

No, non ho mai conosciuto questa condizione a dire il vero.

Quali consigli daresti ad autori/artisti emergenti, che vogliono realizzare e rendere nota la loro arte?

Consiglio loro di non demordere e di credere sempre nel proprio valore, perché tutto si può fare quando si crede in sé stessi.

E cosa pensi del mercato artistico italiano contemporaneo, degli autori/artisti che ne fanno parte e del pubblico al loro seguito?

Penso che si stia espandendo, ma spesso gli Editori danno troppo spazio solo ad alcuni temi, dimenticandosi che esistono anche altre varietà.

Dovrebbero aprirsi un po’ di più…

Cosa pensi del panorama sociale in Italia?

Credi che “l’italiano medio” sia un buon conoscitore dell’arte, oppure si potrebbe fare di meglio?

Si potrebbe fare di meglio, ma continuo ad aver fiducia.

Come giudichi la burocrazia del mondo artistico?

Per un autore/artista le spese sostenute, le imposte applicate, le royalties, le agevolazioni economiche, e gli aspetti fiscali a cui badare potrebbero essere più favorevoli?

Sì, potrebbero esserlo; soprattutto parlando di Editori. Penso che alcuni dovrebbero essere più onesti nello stabilire il valore delle royalties pattuite, e quelle maturate.

Dal mio punto di vista c’è… carenza di trasparenza.

Cosa pensi dell’avanzamento tecnologico?

Temi per la tutela degli artisti umani rispetto all’IA? Oppure immagini ci possa essere una simbiosi tra questi due mondi?

Quello che spero è che si crei una vera e propria simbiosi, tra le due realtà. 

Hai in cantiere altri progetti?

Cosa possiamo aspettarci dal tuo futuro artistico?

Sì, conservo diversi progetti ma per ora sono in fase di scrittura creativa. Sto scrivendo un libro per bambini, basato su dei racconti.

Poi, forse, seguirà un romance. Vediamo…

Vorresti aggiungere ancora qualcosa, per i nostri spettatori?

Sì, credete nei vostri sogni: sempre. Non abbiate paura di essere voi stessi.

Grazie per questa intervista, Valya.

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