Intervista | Walter Nicoletti (Attore & Regista)

Un Produttore da Oscar, da Matera agli States

Ciao! Mi chiamo Andrew, e sarò il conduttore di questa intervista! 

Oggi diamo il benvenuto ad un nuovo ospite!

Siamo felicissimi di poterlo accogliere nel nostro Salotto degli Artisti

Ma lasciamo che si presenti e ci racconti la sua storia…

Chi sei, e da dove vieni?

Sono Walter Nicoletti, attore, regista e produttore nato a Matera, in Basilicata.

Quando hai iniziato a recitare, e come nasce la tua passione?

Ti sei ispirato a qualcuno?

Ho iniziato a recitare nel 2010, dopo aver partecipato come comparsa in un film girato a Scanzano Jonico (Basilicata).

La passione per questa forma d’arte è nata sul set: l’assistente alla regia ed il casting director mi consigliarono di intraprendere gli studi di recitazione, avendo notato in me del talento.

Mi sono sempre ispirato al tipo di recitazione americano, avendo come idolo assoluto Al Pacino.

Dopo alcuni anni di formazione teatrale e cinematografica, ho deciso di fondare Voce Spettacolo, la mia casa di Produzione e Distribuzione Cinematografica
con sede a Matera ed operativa a Los Angeles; attualmente unica distributrice italiana autorizzata alle qualificazioni dei Premi Oscar® per le categorie di Cortometraggi (Live Action Short Film), documentari brevi (Documentary Short Film) e Corti animati (Animated Short Film).

La tua arte è quindi il tuo lavoro, oppure svolgi parallelamente un altro impiego?

Se sì, come concili queste vite parallele?

La mia arte è sia la mia passione che il mio lavoro a tempo pieno. Concentro completamente tutte le mie giornate di lavoro sulla mia attività artistica.

Nei primi anni ho avuto difficoltà nell’ottenere credibilità nel settore, quindi ho scelto di andare via dall’Italia perché all’estero esiste maggiore meritocrazia.

Si ha una maggiore propensione ad ascoltare le idee ed i progetti dei
giovani, ai quali si concedono infinite opportunità.

Oggi lavoro tra Matera e Los Angeles.

E qual è la finalità del tuo attivismo artistico?

Il mio attivismo artistico è prevalentemente concentrato sulla produzione di
pellicole che possano far riflettere lo spettatore, pertanto prediligo spesso
tematiche thriller o sociali perché credo che il cinema debba avere come scopo anche quello di educare le coscienze.

Negli anni ho prodotto e diretto pellicole che hanno ottenuto ampio successo in festival nazionali ed internazionali.

Le ultime due, “Red Market” e “Bloodline” (quest’ultimo vincitore del contest italiano di Francis Ford Coppola nel 2023) hanno ottenuto la qualificazione agli Oscar®.

Red Market è la storia di Aurelio, medico chirurgo, il quale decide di rivolgersi ad un broker di traffico internazionale di organi per estinguere un debito causato dalla dipendenza dal gioco d’azzardo.

Bloodline, invece, narra la storia di Agostino, figlio del famigerato gangster Don Salvatore, che sfida l’eredità criminale della sua famiglia, rischiando tutto per riscrivere il proprio destino.

Rendendo nota la tua arte, quale è stata la risposta del tuo pubblico, e quali esperienze ne hai tratto?

Cambieresti qualcosa, a posteriori?

Il pubblico ha sempre risposto positivamente alla mia passione e arte, regalandomi esperienze gratificanti. Non cambierei nulla a posteriori.

Ogni esperienza è stata utile a farmi crescere; umanamente ed artisticamente.

Quali sensazioni hai provato “prima e dopo”, dal tuo primissimo annuncio artistico?

Quanto influiscono le aspettative sui risultati?

Il primo annuncio artistico risale al 2016, quando ho prodotto ed interpretato Tek, il primo sci-fi western italiano, interamente girato in Basilicata.

Sia prima che dopo ho provato sensazioni indescrivibili perché un western futuristico in Italia non si era mai pensato di realizzare prima di allora.

Amo le sfide, pertanto le aspettative rispetto ai risultati influiscono notevolmente, ma ho imparato a gestirle nel corso del tempo.

Quale riscontro hai ricevuto, sulle tue opere, dai tuoi amici, parenti e conoscenti?

Le persone a me più vicine hanno sempre avuto fiducia nelle mie capacità.

Ho avuto la fortuna di incontrare persone che non mi hanno mai lasciato solo, anche nei momenti più bui.

Se oggi ho ottenuto dei risultati importanti è anche merito loro.

Come hai trovato, e su quali basi hai scelto, il tuo canale
di vendita e promozione per i tuoi contenuti?

Oggi, con l’avvento del digitale, promuovere un’opera è diventato più semplice rispetto al passato.

Il canale principale tramite cui consiglio di fare i primi passi è senza dubbio YouTube.

Se, al contrario, si vuole affrontare un discorso legato alla distribuzione indipendente, consiglio Film Free Way, grazie al quale tutti possono ottenere degli ottimi risultati, iscrivendosi a festival nazionali ed internazionali, cercando di essere selezionati o addirittura vincere i contest delle rassegne.

Conosci il concetto di Burnout emotivo?

Come si supera lo sconforto di non vedere i propri sforzi ripagati?

Conosco molto bene il concetto di Burnout emotivo e per superare la sensazione di non vedere i propri sforzi ripagati, l’unico consiglio che posso dare è quello di andar via dall’Italia, e provare a fare delle esperienze all’estero.

Quali consigli daresti ad Autori e Artisti emergenti, che vogliono realizzare, e rendere nota, la loro prima opera o pubblicazione?

Agli emergenti consiglierei di studiare, e di essere intraprendenti e ottimisti.

E’ importante perseverare, non mollare mai, imparare dagli errori e costruire una rete, sfruttando al massimo i social network, rendendoli vetrine del proprio lavoro.

Il vero segreto del mondo dell’intrattenimento è curare alla perfezione l’immagine: essere sempre impeccabili.

Cosa pensi del Mercato artistico italiano contemporaneo e nel tuo settore, degli autori e artisti che ne fanno parte e del pubblico al loro seguito?

Il mercato artistico italiano contemporaneo nel mio settore di competenza è in una fase di decadenza, causata soprattutto dalla crisi globale che si è generata a seguito della pandemia.

L’avvento dello streaming ha letteralmente modificato le abitudini dello spettatore.

Gli Studios ad Hollywood sono in una profonda fase di trasformazione, dovuta anche all’avvento dell’AI.

Il cinema italiano, se vuol competere a livello internazionale, dovrà necessariamente proporre storie universali che oltrepassino i confini e raggiungano un pubblico più ampio.

L’Italia e gli italiani ad Hollywood sono stimati ed ammirati, quindi sono molto fiducioso in una ripresa del settore, ma ciò potrà avvenire solo se si crede nei nostri giovani talenti e ci si affida alla loro creatività e genialità.

E cosa pensi del panorama sociale, in Italia?

Credi che l’italiano medio sia un buon conoscitore dell’arte, oppure si potrebbe fare di meglio?

Basta osservare le dinamiche sui Social network per rendersi
conto del panorama sociale in Italia…

Come giudichi la burocrazia del mondo artistico?

Per un artista del tuo settore le spese sostenute, le imposte applicate, le royalties, le agevolazioni economiche, e gli aspetti fiscali a cui badare potrebbero essere più favorevoli?

In Italia la burocrazia sia del mondo artistico che di tutti gli altri settori è un freno per lo sviluppo economico-sociale; sia per gli artisti sia per tutti gli addetti ai lavori del mondo dello spettacolo.

Non a caso ho scelto di operare anche negli Stati Uniti, a Los Angeles; dove è tutta un’altra storia…

Cosa pensi dell’avanzamento tecnologico?

Temi per la tutela degli artisti umani rispetto all’intelligenza artificiale?

Oppure immagini ci possa essere una simbiosi tra questi due mondi?

Penso che l’avanzamento tecnologico sia assolutamente naturale, e credo che l’umanità dovrà necessariamente conviverci, regolandola con leggi e normative ad hoc.

Consiglio a tal proposito la lettura di “L’uomo nell’età della tecnica” di Galimberti.

Spesso le risposte possiamo trovarle grazie alla filosofia.

Hai in cantiere altri progetti? 

Quali sono i tuoi obiettivi futuri? E dove ti vedi, nella tua vita artistica, tra cinque anni da adesso?

Attualmente sto lavorando sulla distribuzione festivaliera di cortometraggi, documentari e lungometraggi, oltre che al programma di qualificazione agli Oscar® 2024, grazie al quale avremo la possibilità di far qualificare nuovamente corti, documentari brevi e corti animati italiani alla prossima edizione degli Academy Awards® attraverso la nostra distribuzione operativa a Los Angeles.

Nel 2023 abbiamo raggiunto un risultato storico con la qualificazione di ben cinque
cortometraggi.

Credo sia iniziata una nuova era che permetterà finalmente ai giovani registi e produttori italiani di poter brillare nella Città degli Angeli, pertanto tra cinque anni mi vedo ad Hollywood.

Vorresti aggiungere ancora qualcosa, per i nostri spettatori?

Grazie per questa intervista e per lo spazio che mi è stato riservato. Ne sono onorato.

Chiudo questa piacevole intervista con una frase che mi sta molto a cuore, il mio motto: “Cercate di realizzare i vostri sogni, o rischierete che qualcuno vi assumerà per realizzare i suoi”.

Non smettete mai di sognare, buona fortuna a tutti!

Grazie per questa intervista, Walter.

Vuoi saperne di più sulla casa di Produzione e Distribuzione cinematografica di Walter?

Segui il Link qui accanto!

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