Intervista | Daniele Rota (scrittore)

Ingegnere e Scrittore

Ciao! Mi chiamo Andrew, e sarò il conduttore di questa intervista! 

Oggi diamo il benvenuto ad un nuovo ospite!
Siamo felicissimi di poterlo accogliere nel nostro Salotto degli Artisti

Ma lasciamo che si presenti e ci racconti la sua storia…

Chi sei e da dove vieni?

Ciao, mi chiamo Daniele e vengo da Bergamo.

Quando hai iniziato a scrivere? E come nasce la tua passione?
Ti sei ispirato a qualcuno?

Ho iniziato nel 2018. Stavo leggendo il secondo libro della saga The Riyria Revelations e mi sono detto: “Voglio scrivere una mia storia”, e così ho iniziato.

Si può dire che quella saga, la mia preferita in assoluto – anche oltre Il Signore degli Anelli – mi abbia dato il La per questa avventura.

La tua arte è anche il tuo lavoro, oppure svolgi parallelamente un altro impiego? 

No, decisamente no. Io sono un DevOps, per farla breve diciamo che lavoro con i computer.

Il mio libro, “Il destino di una razza, l’ho scritto una sera dopo l’altra e nei weekend. Quando ancora non ero padre di due gemelli, e non crollavo stravolto alle 22:00. 

Cosa racconta l’opera di cui ci parli oggi?
E perché hai deciso di realizzarla?

Be’, ho deciso di realizzarla solo per un obiettivo personale; mi sarebbe piaciuto.

Sapevo che non sarebbe stato facile, ma volevo farlo, e sono molto fiero di quello che ho fatto, anche se so che non è assolutamente a livello dei romanzi dei professionisti, ci mancherebbe!

Quelli lo fanno di mestiere da anni!

Il libro è un Fantasy Epico, proprio come Il Signore degli Anelli, in cui un giovane ragazzo si trova catapultato in una situazione assurda, il cui problema sembra essere banale, ovvero la scomparsa delle adolescenti del suo villaggio disperso fra i monti;

In realtà, ma lo scoprirà durante il viaggio,  in gioco non c ‘è solo la vita di queste povere ragazze, bensì qualcosa di molto più grande, decisamente troppo per lui che è sempre vissuto a Dunton – il suo villaggio – e che non è mai uscito dalla valle.

Simon (il nome del ragazzo), scoprirà che le leggende sono vere, che le razze date per estinte esistono ancora, e che chi è cattivo (diciamo così), gode di una sorta di scusante e che chiunque al suo posto, forse, avrebbe fatto le stesse cose.

Ho voluto che il Romanzo non raccontasse solo – e volutamente – una storia leggera, ma che facesse anche riflettere sui pregiudizi rispetto ai “diversi” (passatemi il termine), e sul fatto che le persone vanno conosciute, così come la loro storia, per capirli; e anche sul fatto che ogni cosa, comportamento o frase, vanno sempre contestualizzati e non si deve dare per scontato i comportamenti.

Una volta resa nota la tua opera, qual è stata la risposta del pubblico?
E quali esperienze hai tratto? Cambieresti qualcosa, a posteriori?

Ho deciso di pubblicare il libro in self-publishing, ovvero senza etichetta. Conosco un po’ i Social e il Marketing, e pensavo di ottenere risultati migliori.

In realtà ho venduto qualche decina di copie, e sono contento, ma quello che mi ha fatto molto piacere sono state le recensioni, che sono state tutte davvero ottime!

La storia è piaciuta e i messaggi che ho inserito in essa sono stati capiti; direi che ho fatto un buon lavoro.

Se dovessi cambiare qualcosa? Non pubblicherei più in self-publishing, ma aspetterei e cercherei un Editore.

Loro hanno il giro delle fiere, e lì gli autori piccoli e indipendenti – come me – possono vendere qualcosina in più, ma soprattutto farsi conoscere dalla nicchia
appassionata del genere.

Cosa quasi impossibile se ci provassimo solo con internet.

Quali sensazioni hai provato “prima e dopo”, dal tuo primissimo annuncio al pubblico? Quanto influiscono le aspettative sui risultati?

Prima ero agitato, mi stavo mettendo a nudo soprattutto con chi mi conosce.

Non avevo detto a nessuno che stavo scrivendo un libro, tranne a mia moglie che mi ha aiutato (santa donna!), e tutti sono cascati dal pero.

Ero proprio agitato.

Per le aspettative, ad esser sincero, speravo di vendere più. Confidavo nei canali Social e nei vai gruppi Facebook.

In questi gruppi alcune persone hanno condiviso la loro recensione del mio libro e hanno avuto anche parecchie
reaction e commenti positivi.

A quel punto mi sarei aspettato qualche acquisto, ma così non è stato. Anche se la gente dice che la storia la intriga, poi per comprare 10,00 euro di libro (cartaceo, ndr.) e 3,00 euro il Kindle (Amazon eBook, ndr.), ce ne passa…

Ecco perché la prossima volta proverò con un Editore.

Quale riscontro hai ricevuto dai tuoi amici, parenti e conoscenti?
Hai regalato loro delle copie? Ti hanno supportato comprandole?

Non ho regalato quasi niente, perché tutti volevano supportarmi.
Non me l’aspettavo, mi ha fatto super piacere.

Gli amici a cui piace il genere sono stati contenti, tutti mi hanno detto che gli è piaciuto, chi più chi meno ovviamente, e ho ricevuto commenti buoni e costruttivi.

Come hai trovato, e su quali basi hai scelto, il tuo canale di vendita?

Sono andato direttamente su internet. Lavorandoci, e con l’esperienza passata di cui godo, pensavo di cavarmela meglio.

Conosci il concetto di Burnout emotivo?
Come si supera lo
sconforto di non essere ricercati, quando gli sforzi sembrano non essere ripagati o le vendite non decollano?

Sai, ho sempre pensato che “Il destino di una razza fosse una mia sfida personale, un obiettivo solo mio.

Non ho mai pensato di farlo diventare un lavoro, quindi quando ho visto che le vendite non erano come speravo (anche se non sapevo proprio cosa aspettarmi), ho fatto una semplice scrollata di spalle.

Quali consigli daresti ad Autori e Artisti emergenti, che vogliono realizzare e rendere nota la loro prima opera o pubblicazione?

Confrontatevi con un Editore; uno qualsiasi.

Se siete alla prima opera – al primo lavoro – qualsiasi consiglio va bene.

Tutta esperienza.

Cosa pensi del Mercato artistico italiano contemporaneo, degli autori e artisti che ne fanno parte e del pubblico al loro seguito?

Ci sono tantissime persone che scrivono in Italia, e molte pubblicano da sole, come ho fatto io.

La gente legge, i libri vengono venduti, e questo è bello. Ma proprio perché ci sono – costantemente – tantissime opere nuove, è difficile farsi notare.

Credo che un autore vende di più se è capace di farsi conoscere su internet, piuttosto che scrivere una cosa valida (vedi il caso del libro di quel generale dell’esercito. Lui non ha un editore, ma siccome era un generale, e la tv ne ha parlato, ha venduto più di 90 mila copie; quanti soldi!)

Cosa pensi del panorama sociale, in Italia?
Credi che l’italiano medio sia un buon conoscitore dell’arte, oppure si potrebbe fare di meglio?

Sicuramente si potrebbe fare meglio.

Siamo il paese al mondo con più opere d’arte. Ogni città, anche quella più minuscola, ha una storia propria.

Dovremmo conoscerla meglio, e conoscere meglio ogni tipo di arte. Ma questo credo dipenda dall’educazione che si ha da bambini. Se non c’è qualcuno, scuola o famiglia, che ce la fa conoscere, o che ce la spiega, è difficile scoprirla.

Sono convinto che tutto abbia origine dalla scuola.

Come giudichi la burocrazia del mondo artistico?

Per un autore le spese sostenute, le imposte applicate, le royalties, le agevolazioni economiche, e tutti gli aspetti fiscali a cui badare potrebbero essere più favorevoli?

Non credo.

Ci sono molte spese per tutti, e chiunque lavora dietro al tuo libro deve guadagnarci.

Dopotutto è un lavoro, per loro. La gente non è disposta a pagare molto per un libro, soprattutto se di un autore sconosciuto.

Cosa pensi dell’avanzamento tecnologico?

Temi per la tutela degli artisti umani rispetto all’intelligenza artificiale?
Oppure immagini ci
possa essere una simbiosi tra questi due mondi?

L’AI (italianizzato IA, ndr.) l’ho provata; seguo qualche blog.

È una cosa fantastica! Un’evoluzione della tecnologia che, se capiamo come usarla
bene, ci aiuterà tantissimo.

Il problema alla base è che non è per niente regolamentata. I Diritti di uso delle immagini e dei volti, per esempio, non vengono considerati.

Come al solito le leggi arrivano solo quando i danni sono stati fatti. Poi c’è sempre chi se ne approfitta; purtroppo in queste cose l’essere umano è pessimo.

Ma se riusciamo a marginare queste persone, e a fare un minimo di controllo con le leggi, siamo a cavallo.

Hai in cantiere altri progetti? 

Possiamo aspettarci nuove opere? Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Assolutamente sì.

Idee tante, è il tempo che mi manca.

Ma sono fiducioso che quando i miei due bacarospi (i miei bambini) saranno un pochino più grandi e dormiranno la notte, finalmente, riprenderò a scrivere e a buttar giù qualcosa.

Dove ti vedi, nella tua vita artistica, tra cinque anni da adesso?

Con un altro libro pubblicato… e questa volta con un editore!

Vorresti aggiungere ancora qualcosa, per i nostri spettatori?

Spero di avervi incuriositi. E spero anche che qualcuno darà una possibilità al mio libro: “Il Destino di una razza.

Potete leggere i primi capitoli gratis su Amazon, e se avete Kindle Unlimited ciò è gratis.

Sarei super-super-super grato se, poi, scriveste un paio di righe di come vi è sembrato, nei commenti sulla pagina Amazon.

Cosicché possa capire dove migliorare per i prossimi lavori.

Grazie ancora.

Grazie per questa intervista, Daniele.

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