Princìpi per migliorare la tua Comunicazione
C’è una carenza di personalità, hai notato?
È evidente non solo nelle persone comuni, che abitualmente potresti incontrare; lo è anche nelle figure di spicco, e in quelle ai posti di comando.
Lo vedo nella Politica, nell’Educazione, nell’Imprenditoria…
In qualche modo ci si è adagiati. E si è arricati a credere che il potere economico sia segno di raggiungimento del grande Traguardo.
Mi spiace per chi ci crede, ma non funziona così.
Se basassimo la nostra vita su ideali effimeri, e quindi su tutto ciò che è misurabile o quantificabile con una moneta, o sul valore di uno scambio materiale reciproco, non potremmo mai gettare basi solide per la nostra vita; né per la nostra condizione identitaria.
Già, l’Identità: che parolone oggigiorno.
Eppure senza questa cosa siamo?
O cosa saremmo?
Se lasciassimo che fossero altri a dire chi siamo – noi, appunto – al resto del mondo ne saresti felice?
Ti farebbe piacere che altri dicessero cosa sai fare, o cosa non puoi fare?
Immaginando la tua risposa (“No”), il mio invito al miglioramento è rivolto a te anche in questo aspetto così delicato dell’identità do un individuo: saper comunicare.
Potresti avere l’idea più bizzarra, ma eccellente e realista, del mondo, ma se non sapessi far leva sui giusti appigli l’informazione passerebbe agli altri come irrilevante, superficiale, e superata.
Non vuoi questo.
Non vuoi che le tue grandi idee e la tua creatività siano così miseramente etichettate, per poi essere buttate via.
Ma non mi aspetto che – tu – diventi il Tony Robbins della situazione. E nemmeno vorrei questo per te, se posso permettermi.
Comincia con il conoscere te stesso; e credimi, è più difficile misurarsi con e contro se stessi, piuttosto che farsi una prima idea sugli altri.
Ah, l’ego. Pessimo “alleato”, vero?
Già, proprio così.
Ma lascia che le tue ambizioni ti sospingano avanti, guardando dentro te stesso.
Soffri perché non riesci ad ottenere ciò che vuoi?
Cavolo, qualcosa proprio non funziona!
Ma ti sei chiesto cosa?
Fatichi a confrontarti con il tuo responsabile al lavoro, o in un colloquio?
Temi il dialogo di fronte alla giuria di un esame?
O ti struggi immaginando di dover approcciare con la tua crush?
Hey, tranquillo! Sei un essere umano, ed è normale avere emozioni contrastanti, tra coraggio e paura.
Ma, vedi, lasciare che queste emozioni prendano il sopravvento non ti sarà mai utile.
Ho letto biografie, storie, racconti nascosti e altrettanti anedotti su moltissime figure della storia dell’arte. Ti sorprenderebbe sapere quanto solo si sentisse Van Gogh, o quanto fosse cinico e burbero Bukowski.
Insomma, avevano capito che per non lasciarsi andare, o spaccare tutto, dovevano trovare una valvola di sfogo.
Ed ecco: l’arte.
La musica, la scrittura, la pittura, non sarebbero nulla senza l’emotività dei rispettivi artisti.
Quando ho capito questo ho cominciato a dare un valore diverso a tutto ciò che facevo, compresi gli scritti che quotidianamente elaboravo come sfogo dei miei pensieri.
Mettere inchiostro nero su un foglio bianco, colore su una tela, o note su un pentagramma è un buon modo di incanalare ciò che proviamo.
E sulla mia esperienza ti consiglio di abituarti a farlo. Ti accorgerai di come la creatività che hai messo in letargo si risvegli inanzi al tuo impegno.
E, una volta lì, abituati a trascrivere ciò che ti affigge. Se devi, crea una sceneggiatura delle situazioni più scomode che potresti affrontare e immedesimati nel protagonista che utilizzerai.
Delineando quella storiella “senza un senso logico” potresti renderti conto di come appaia realmente la situazione che stai realmente affrontando.
E se sono le parole ciò che ti bloccano, e l’estro attraverso cui vorresti saperle comunicare, allora abituati ad ascoltare prima di parlare.
Ascolta Podcast su argomenti che ti appassionano, e che potresti riutilizzare.
Leggi piu spesso, alla stessa maniera.
Ma – soprattutto – costruisci il tuo stile, così da definire la tua identità.
Se devi porre una domanda scomoda, e inizi il discorso con “scusa se disturbo…” non otterrai nulla.
“Se posso… vorrei…” sono condizionali fin troppo inefficaci. Chi, avvertendo il pieno controllo della situazione attraverso la tua riverenza, vorrebbe assecondarti?
Spesso, le persone ricordano facilmente solo l’inizio e la fine di un discorso impegnativo. Faresti bene a ricordarlo, e ciò che ancor piu dovresti fare è arricchire il tuo vocabolario.
Ciò ti permetterà non solo di apparire come più interessante, forbito e colto; ti permetterà, altresì, di non risultare noioso, ma anzi brillante e capace di condire il proprio discorso con analogie e sinonimi ben armonizzati.
Fallire, sbagliare, o… prendere un palo quando ci provi con la tua crush servono a farti crescere.
Se non fai, non sbagli.
Se fai puoi sbagliare, ma puoi anche migliorare.
Come? Be’, non puoi sapere cosa c’è da riparare se non sai cosa c’è di rotto.
Non ambire a voler rompere forzatamente qualcosa, ma tieniti pronto a sapere riparare ciò che si rompe quando finisce in frantumi.
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