Art. | La Questione IA

Analisi razionale sulla questione dell’Intelligenza Artificiale

Non sarai tra quelli che hanno paura del progresso, vero?

Se lo sei voglio dirti, anzitutto, che il cambiamento è un processo evolutivo, e naturale, di tutte le cose.

Le società, il pianeta, gli organismi viventi e le idee stesse che maturiamo e nutriamo sono destinate a cambiare (o ad essere cambiate) da noi stessi e dagli altri.

Il punto è: non puoi fermare questo processo, né controllarlo. E cercare di fare una o entrambe le cose farà male soltanto a te stesso.

È uno spreco di energie.

Per capirlo, immagina di voler “cambiare il cambiamento“. Come se il tuo intento fosse quello di impartire le tue idee a qualcun altro. 

Se credi che porre le tue idee sopra a quelle degli altri sia una soluzione utile e sana, stai sbagliando di grosso.

E sì, anche io potrei non pensarla come te.

Molti di noi non la pensano come quelli che stanno intorno a loro. Mai sai, questa si chiama Democrazia. 

E se questa è la libertà di pensiero che conosciamo… ben venga! 

Auguro al mondo di conoscere ogni giorno i benefici e il potenziale della parola Confronto.

Chi non la pensa come te non per forza ti è avverso. Me compreso.

, forse non la penso come te, ma…

NO, non sono – per questo – un tuo nemico.

Il confronto ci permette di crescere, e di imparare a guardare alle cose e alle persone con prospettive nuove.

Questo non significa dover abbandonare le tue idee, anzi.

Difendile con passione, ma accetta di ascoltare quelle degli altri.

Piuttosto, analizzale! Sì, è questo ciò che devi fare.

I filosofi ci insegnano che un buon esercizio è quello di confutare le nostre idee allo scopo di non essere vittima delle nostre convinzioni.

Le nostre idee più irrequiete, spesso, non sono quelle più ragionevoli.

Impara a distinguerle, perché ti permetterà di fare la differenza innanzi ad una decisione.

Oggi, come cento o mille anni fa, l’umanità si infervora e si agita di fronte all’ultima invenzione che, apparentemente, cambierà le loro vite senza nemmeno chiedere il permesso.

La maggior parte delle persone ha paura di perdere il controllo della propria vita, come se un grande occhio nel cielo stesse lì per giudicarli; quasi fossimo nel racconto di “1984 (di George Orwell), o nella canzone “Eye in the Sky” (The Alan Parsons Project).

Siamo sicuri che sia così? Cioè che le nostre paura siano reali o abbiano fondamento?

La mia risposta etica è nata da una reminiscenza, immaginando questo scenario:

un falegname di epoca medievale che, per mungere il bestiame e raccoglierne il latte, deve costruire un secchio di legno come si deve .

Deve misurarne con cura la circonferenza, assestarne meticolosamente le assi e inchiodarle senza creare ulteriori buchi; altrimenti il latte finirà per uscire fuori, no?

Be’, il progresso ha fatto sì che oggi esistano stampi in grado di lavorare sia il legno sia l’acciaio. E mezzi in grado di trasportare le pesanti cisterne che, vista la più alta domanda di Mercato, spostano oggi litri di latte maggiori “rispetto a un tempo”.

A questo proposito, credi che si stesse meglio prima oppure ora?

Ti sei già risposto da solo, vero?

L’umanità ha sempre cercato di migliorare le proprie condizioni di vita “facilitando” il metodo con cui queste dinamiche venivano condotte.

Le pale eoliche si basano sui mulini, giusto? E le mietitrebbie non si basano forse sull’aratro?

L’intelligenza artificiale si sta solo immettendo in un processo già avviato in tempi più antichi: quello dell’Evoluzione Tecnologica.

La paura che abbiamo è semplicemente quella di chi “vive” questo processo mentre accade. Perché, a pensarci bene, noi stessi siamo grati all’umanità del passato per gli strumenti che ha saputo sviluppare e condurre fino a noi, oggi.

Il vero pericolo delle Intelligenze Artificiali sarebbe quello di affidare ad esse le decisioni più importanti: quelle sulle sorti del nostro futuro. 

Questo sì che sarebbe un problema da affrontare, e da impedire!

L’umanità ha il diritto, ma soprattutto il Dovere, di scegliere per se stessa in prima persona e senza deleghe.

Facilità e progresso non vanno a braccetto, e ognuno di noi farebbe bene a ricordarlo.

L’Intelligenza Artificiale, quindi, dev’essere vista come lo strumento utile, ai giorni nostri, per semplificare compiti, impieghi e soluzioni. 

Ma non per sostituirsi ad esse o all’umanità stessa! 

Questa è la differenza che ho carpito, e l’idea che infine ho maturato.

Spero che la mia riflessione possa offrirti spunti nuovi. Non vorrei mai vedere una macchina sostituirsi all’uomo in ambito artistico!

Spero anche che questa mia consapevolezza ti dia la possibilità di sporgerti nei confronti di una nuova prospettiva; soprattutto meno emotiva e più razionale.

Non è attraverso i Telegiornali e le notizie dei Mass Media (che si mantengono proprio con questo tipo di informazioni) che potrai ottenere risposte o certezze veritiere.

È solo applicandoti con ciò che sai, ed aprendoti alla comprensione di ciò che non conosci, che potrai sviluppare uno spirito critico (e saggio) nei confronti di ciò che non conosci.

Questa mentalità ti garantisce una base filosofica che ti porterà oltre i concetti discussi in questo articolo.

Qui stiamo solo “chiacchierando”, dibattendo sul dibattibile.

Ma questa esperienza ti porterà, poi, a maturare una concezione più ampia sia della vita sia di ciò che ancora non conosci.

Abbi il desiderio e l’umiltà di volere sempre approfondire ciò che pensi di sapere, o conoscere, già.

Io so di non sapere“, diceva Socrate.

L’unico momento in cui smettiamo davvero di imparare qualcosa dalla vita è il momento in cui la lasciamo definitivamente; morendo.

Senza aspettare quell’ultimo istante cogli la vita e le sue risposte oggi. 

Coglile, adesso.

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