Quando la Creatività batte la Timidezza
Ciao! Mi chiamo Andrew, e sarò il conduttore di questa intervista!
Oggi diamo il benvenuto ad una nuova ospite!
Siamo felicissimi di poterla accogliere nel nostro Salotto degli Artisti.
Ma lasciamo che si presenti e ci racconti la sua storia…
Chi sei e da dove vieni?
Mi chiamo Laura Dentella, vengo dalla provincia di Bergamo.
Alla domanda chi sei, eh eh! Cerco di scoprirlo ogni giorno della mia vita.
Cosa sono posso essere mille cose, ad esempio un’appassionata di lettura e poesia. Sulla quale è – infatti – incentrata la mia pubblicazione.
Quando hai iniziato a scrivere? E com’è nata la tua passione?
A dire la verità amo da sempre scrivere: ricordo che da bambina mi divertivo a inventare un sacco di storie e fiabe ispirate al libro di lettura che ci facevano leggere nell’ora di Italiano.
Ho iniziato però a frequentare i corsi di scrittura nel 2020, proprio nel periodo della pandemia. Si svolgevano online, e da subito li ho amati.
Ho amato intraprendere la magia della penna nella scrittura creativa e la narrativa, che abbiamo approfondito e creato. Ma la passione mia più grande è nata con la Poesia.
Come libertà di espressione e autenticità. Dare voce alla propria anima è quell’opportunità che forse nella mia vita mi era sempre mancata.
La tua arte è anche il tuo lavoro, oppure svolgi parallelamente un altro impiego?
Mi piacerebbe che lo diventasse, ma di strada dovrei ancora farne… E si sa, di sola Poesia è molto difficile campare.
Perciò no, il mio lavoro è Impiegata Front Office.
Concilio vita artistica e lavorativa come posso, ma per quanto concerne la seconda non la considero un dovere, tanto quanto uno svago.
La sera o nel fine settimana, finalmente, sento che posso dare vita alla mia veridicità, senza i troppi condizionamenti della mente.
Parlaci dell’opera che hai scritto. Perché hai deciso di realizzarla?
Ho sempre voluto dare voce un po’ a quello che è il mondo interiore dei timidi, gli insicuri, gli ansiosi: caratteristiche che, purtroppo e non, mi hanno sempre rappresentata.
Come quanto tutto, nel loro modo di vivere la vita, sembri comportare il doppio della fatica e ostacoli insormontabili.
Ecco, buona parte delle mie opere sono incentrate su quello. In particolare, il mini-racconto presente nella pubblicazione: “Un segno di Fiducia”.
Ma, come la maggior parte dei Poeti (intendiamoci, non ho ancora la presunzione di autodefinirmi Poetessa) non mancano nelle opere certo un po’ di sfondi di malinconia e tristezza. Alcune parlano di pace, di fratellanza, altre di storie finite ma non l’amore. Forse argomenti già sentiti e ripresi, ma mai scontati a modo loro.
D’altronde il dolore fa parte della vita, fa parte del percorso.
Rendendo nota la tua arte, quale è stata la risposta del tuo pubblico, e quali esperienze ne hai tratto?
Cambieresti qualcosa, a posteriori?
Premetto che fino a poco tempo fa non ero dell’idea di pubblicare, perché perfettamente consapevole che sono tante le persone che scrivono, e forse meno quelle che leggono.
Ecco, quello che mi spaventa più di tutto è proprio questo rischio di mancanza di riscontri e conferme.
Grazie al supporto della famiglia, amici e miei mentori di scrittura mi sono convinta di voler provare: volevo uno scopo e una destinazione per queste mie piccole creazioni.
Certo comporta dei rischi, ma affrontandoli, credo, sia per me un’opportunità preziosa anche per fronteggiare i miei limiti, e sormontare questi scogli come la visibilità e dimostrare che la merito.
Poi andrà come andrà, so comunque sia avrò sempre il sostegno dei miei cari.
Quali sensazioni hai provato “prima” e “dopo”, dal tuo primissimo annuncio al pubblico?
Quanto influiscono le aspettative sui risultati?
Bè, come citato sopra sicuramente la paura di mettersi in gioco e “fallire” si fa sentire.
D’altronde è la prima volta in vita che mia che scelgo di fare questo passo, e per molto tempo ho lasciato che le resistenze avessero la meglio.
Tutto quello che posso fare è innamorarmi per prima io stessa della mia opera: sono consapevole che affidando tutto in mano al giudizio esterno comprometterebbe il senso vero che ha voler diffondere la propria arte.
Comunque, sono convinta che una volta che ne avrò in mano la copia stampata proverò un senso di soddisfazione e rivincita mai provati prima.
Quale riscontro hai ricevuto dai tuoi amici, parenti e conoscenti?
Pensi di regalare loro delle copie?
Certo, le regalerò ai più stretti; come i familiari.
Ma so che diffonderanno la voce, come d’altro canto cercherò di farlo io stessa in prima persona.
E amici e conoscenti mi supporteranno nel comprarle. Sono fiduciosa.
Come hai trovato, e su quali basi hai scelto, il tuo canale di pubblicazione?
Provvederò a celebrare il lieto evento senz’altro tramite i canali social.
Non voglio metterla troppo sul piano pubblicitario, quanto vorrei diventasse una condivisione. Almeno, come primo passo.
L’editore è in fase di scelta: mi è stato consigliato da un’amica proprio per essere incentrato sugli emergenti, oltre che aiutare quelli “dimenticati” a rimettersi in gioco.
Si chiama “Accento”.
Conosci il concetto di Burnout emotivo?
Come si supera lo sconforto originato dal non vedere il risultato dei propri sforzi?
Sono sincera, non ne avevo mai sentito parlare. Certo, immagino quanto possa essere devastante… specialmente per le persone particolarmente insicure e in costante ricerca di conferme.
Si sa quanto l’ego possa essere complesso da dominare!
Come si supera… bè dipende. Io personalmente credo che appena colto un primo campanello d’allarme subito si debba correre ai ripari.
Magari prendendosi una pausa, per ricentrarsi su di sé e sul primario obiettivo che si è posti nel voler (nel mio caso) scrivere. Le pubblicazioni lasciano il tempo che trovano, e questa purtroppo è una realtà… ma se si ha un’inspirazione mai lasciarsela scappare.
Piuttosto annotarsela e tenersela per sé, almeno per il momento. Si è sempre in tempo poi a tornare in campo, più forti e consapevoli di prima. L’importante è prendersi tutto il tempo che si ritiene opportuno, e non avere fretta.
Cosa pensi del mercato artistico italiano contemporaneo, degli artisti che ne fanno parte e del pubblico al loro seguito?
In realtà il consiglio principale l’ho dato qui sopra. Ribadisco, è giusto rendersi nota se si ha un messaggio stupendo come quello dell’arte da voler condividere!
Non essere troppo precipitosi perché subito (comprensibilmente) si vuole arrivare al risultato finale!
Piuttosto godersi ogni passo del percorso, che porta poi alla vetta e alla più bella delle soddisfazioni che si possa ricevere!
Cosa pensi del panorama sociale in Italia?
Credi che “l’italiano medio” sia un buon conoscitore dell’arte, oppure si potrebbe fare di meglio?
Questa è difficile… Non ho un’idea definita in proposito. I tempi qui sono duri un po’ per tutti, me ne rendo conto.
Spesso magari manca di visibilità chi, molto probabilmente, meriterebbe più riscontro. Bisognerebbe un po’ vedere cosa c’è sotto.
Sicuramente si potrebbe SEMPRE fare di meglio. E soprattutto di questi tempi, in cui ci stiamo tecnologicamente avanzando sempre più.
Come giudichi la burocrazia del mondo artistico?
Per un artista le spese sostenute, le imposte applicate, le royalties, le agevolazioni economiche, e gli aspetti fiscali a cui badare potrebbero essere più favorevoli?
Senza dubbio, non che all’espressione d’arte venga sovrastato l’aspetto economico e le tante uscite che ci possono essere dietro.
Chiaramente – come in ogni contesto – ci deve essere un aspetto di “meritocrazia” per queste agevolazioni.
Cosa pensi dell’avanzamento tecnologico?
Temi per la tutela degli artisti umani rispetto all’intelligenza artificiale?
Oppure immagini ci possa essere una simbiosi tra questi due mondi?
La seconda!
Può essere una mano d’aiuto sicuramente: qualche dritta non nuoce mai nessuno!
Ma ecco, che non vada troppo oltre a questo. Di certo non è ammissibile che comprometta in qualche modo l’Arte che è, ed è sempre stato nell’Essere Umano.
Hai in cantiere altri progetti? Possiamo aspettarci nuove opere?
Al momento il mio vero e unico progetto è questa pubblicazione!
In futuro si vedrà. Non tendo mai a immaginare la mia vita troppo oltre negli anni.
Sarebbe bello sicuramente lanciarsi e in qualche
modo rafforzare la mia passiona trasformandola in ciò che faccio nella vita.
Trasformandomi in “artista” a tutti gli effetti, in poche parole.
Ora siamo lontani, la strada è lunga e voglio godermi il viaggio.
Vorresti aggiungere ancora qualcosa, per i nostri spettatori?
Cadrò nel banale, ma il consiglio per eccellenza è sempre quello di credere in voi stessi e visualizzare al meglio quali sono i vostri talenti. Tutti quanti ne abbiamo uno!
Fatene tesoro e diffondetelo, che il mondo ha sempre bisogno della bellezza!
E soprattutto, innamoratevene voi per primi delle vostre opere, delle vostre creazioni.
Ve lo si leggerà negli occhi, e le renderà ancora più speciali!
Grazie per questa intervista, Laura.
Vuoi conoscere le opere
scritte da Laura?
Segui il Link di seguito, e
scopri ogni aspetto della sua arte
Ti è piaciuta questa intervista? Fammelo sapere con un Commento!
Come dici? Vorresti partecipare anche tu?
Inoltra la tua Candidatura compilando il Modulo qui sotto, ti risponderemo al più presto!
Ti piace questo Podcast e non puoi farne a meno?
Allora non puoi perderti le altre interviste!
Raggiungi subito la Sezione PODCAST e scoprile tutte!