Un Sognatore immerso in un mondo di fantasia
Ciao! Mi chiamo Andrew, e sarò il conduttore di questa intervista!
Oggi diamo il benvenuto ad un nuovo ospite!
Siamo felicissimi di poterlo accogliere nel nostro Salotto degli Artisti.
Ma lasciamo che si presenti e ci racconti la sua storia…
Chi sei, e da dove vieni?
Sono Vansky, e vengo da un mondo pieno di fantasia!
Quando hai iniziato a scrivere, e come nasce la tua passione?
Ti sei ispirato a qualcuno?
Ho iniziato a scrivere molti anni fa, dapprima come sfogo personale.
Ho sempre ammirato e tratto ispirazione dai libri di Paulo Coelho: lo considero lo scrittore migliore del mondo.
La tua arte è anche il tuo lavoro, oppure svolgi parallelamente un altro impiego?
Se sì, come concili queste vite parallele?
Mi piacerebbe molto vivere di scrittura, ma non sono ancora così conosciuto.
Per mantenermi faccio un normale lavoro, come tanti. Scrivo ogni volta che posso, nel tempo libero.
Cosa raccontano i contenuti che diffondi?
E qual è la finalità del tuo attivismo artistico?
Scrivo romanzi di formazione, ossia dei racconti in cui si assiste a una evoluzione interiore di un personaggio.
Il mio primo romanzo pubblicato, dal titolo NSOE, narra di un viaggio intrapreso da sette protagonisti alla ricerca dei propri sogni, tra le strade d’America.
Oltre questo, scrivo anche poesie e aforismi che potete scoprire nel mio account Instagram.
Cosa raccontano i contenuti che diffondi?
E qual è la finalità del tuo attivismo artistico?
Scrivo romanzi di formazione, ossia dei racconti in cui si assiste a una evoluzione interiore di un personaggio.
Il mio primo romanzo pubblicato, dal titolo N.S.O.E., narra di un viaggio intrapreso da sette protagonisti alla ricerca dei propri sogni, tra le strade d’America.
Oltre questo, scrivo anche poesie e aforismi che potete scoprire nel mio account Instagram.
Rendendo nota la tua arte, quale è stata la risposta del tuo pubblico, e quali esperienze ne hai tratto?
Cambieresti qualcosa, a posteriori?
Ricevere così tanti complimenti inattesi è decisamente una grande soddisfazione.
Un libro è per sempre, nel senso che ogni volta che si vorrà lo si potrà rileggere, e nelle parole trarne conforto.
Non cambierei nulla, anche gli errori ci aiutano a crescere, e a correggere la direzione.
Quali sensazioni hai provato “prima” e “dopo”, dal tuo primissimo annuncio artistico?
Quanto influiscono le aspettative sui risultati?
C’è sempre paura , ansia e adrenalina. Si tratta di mettere a nudo se stessi, in balìa del giudizio altrui.
Le aspettative sono sempre alte e prontamente vengono smentite. L’importante è avere qualcosa da comunicare agli altri, senza snaturare se stessi; solo per voler compiacere il pubblico.
Quale riscontro hai ricevuto, sulle tue opere, dai tuoi amici, parenti e conoscenti?
Nessuno dei miei conoscenti è al corrente del mio essere scrittore.
Ho evitato loro l’imbarazzo di dirmi che il romanzo non era di loro gradimento.
Come hai trovato, e su quali basi hai scelto, il tuo canale di vendita?
Mi sono documentato su vari canali.
Volendo arrivare direttamente al pubblico, ho scelto il self-publishing.
In questo modo si ha un filo diretto con le persone e si può decidere, e vagliare, ogni aspetto della pubblicazione in autonomia.
Conosci il concetto di Burnout emotivo?
Come si supera lo sconforto di non essere ricercati, quando gli sforzi sembrano non essere ripagati o le vendite non decollano?
Lo conosco, e a volte lo si subisce in maniera più o meno forte.
Giocano un grande ruolo le aspettative che si hanno, e diventa fondamentale trovare qualcuno che creda in te e nelle tue capacità, e che ti supporti in questo percorso artistico.
Quali consigli daresti ad Autori e Artisti emergenti, che vogliono realizzare, e rendere nota, la loro prima opera o pubblicazione?
Di credere fermamente per primi nelle proprie capacità, e di non scoraggiarsi mai dinnanzi ai mancati riconoscimenti.
La perseveranza è la chiave per il successo.
Cosa pensi del Mercato artistico italiano contemporaneo, degli autori e artisti che ne fanno parte e del pubblico al loro seguito?
È un mondo complesso e frammentato.
È difficile emergere e soprattutto rimanere.
Il pubblico affezionato è sempre pronto ad aspettare un nuovo capitolo della propria opera.
Credo sia piuttosto semplice farsi conoscere; ciò che è difficile è resistere e restare.
E cosa pensi del panorama sociale, in Italia?
Credi che l’italiano medio sia un buon conoscitore dell’arte, oppure si potrebbe fare di meglio?
Credo che ognuno di noi abbia ampie possibilità di miglioramento in ambito culturale.
Negli ultimi anni, grazie a numerose e sempre nuove iniziative, credo si stia andando nella giusta direzione.
Come giudichi la burocrazia del mondo artistico?
Per un autore le spese sostenute, le imposte applicate, le royalties, le agevolazioni economiche, e gli aspetti fiscali a cui badare potrebbero essere più favorevoli?
Ci vorrebbero sicuramente più agevolazioni, ma obbiettivamente la burocrazia e la complessità dei settori – in cui bisognerebbe intervenire – è talmente vasta da rendere improbabile un maggior sostegno agli emergenti.
Cosa pensi dell’avanzamento tecnologico?
Temi per la tutela degli artisti umani rispetto all’intelligenza artificiale?
Oppure immagini ci possa essere una simbiosi tra questi due mondi?
L’avanzamento tecnologico in ambito artistico sarà una vera catastrofe.
Chiunque potrà scrivere un testo più o meno complesso con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, facendo venire meno il lato artistico che contraddistingue ogni singolo – vero – artista.
Mi auguro il tutto verrà regolamentato a tutela della vera arte.
Hai in cantiere altri progetti?
Possiamo aspettarci nuove opere? Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Sto per terminare un nuovo romanzo di formazione e mi auguro di poterlo pubblicare a breve.
Mi piacerebbe, questa volta, collaborare con una Casa Editrice seria per la realizzazione e la distribuzione del romanzo.
Dove ti vedi, nella tua vita artistica, tra cinque anni da adesso?
Mi vedo primo in classifica nella vendita dei libri in Italia.
Se non lo avete ancora capito io sono un grande sognatore, e quando posso sogno sempre al massimo.
Vorresti aggiungere ancora qualcosa, per i nostri spettatori?
Certo! Se avete smarrito la fiducia nei sogni corrette subito a leggere il mio romanzo N.S.O.E.
Non ve ne pentirete!
Grazie per questa intervista, Vansky.
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